Domenica Vicenza Volley-Rothoblaas Volano sarà partita contro la violenza sulle donne

Ingresso gratuito per tutte le donne e gli uomini che le accompagneranno; iniziativa del sodalizio pallavolistico vicentino a braccetto con l’associazione “Donna chiama Donna” che gestisce il centro antiviolenza comunale

VICENZA, 24 novembre 2023

Un match dal connotato speciale e questa volta non parliamo dell’importanza sportiva. Domenica alle 17:00 al palazzetto cittadino di via Goldoni le ragazze di Vicenza Volley sfideranno le trentine della Rothoblaas Volano nell’ottava giornata d’andata del girone B di serie B1 femminile. Nell’occasione, Vicenza Volley ha voluto attribuire un significato particolare all’evento: sarà la partita contro la violenza sulle donne, un’iniziativa che vede a braccetto il sodalizio pallavolistico presieduto da Andrea Ostuzzi e l’associazione “Donna chiama Donna“, realtà che gestisce il CEAV (centro antiviolenza comunale di Vicenza).

In vista dell’appuntamento del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, anche Vicenza Volley ha voluto dare il proprio contributo, oltre ad aver partecipato insieme a Volley San Paolo mercoledì scorso alla fiaccolata cittadina in memoria di Giulia Cecchettin.

Domenica sarà previsto l’ingresso gratuito per tutte le donne e per gli uomini che le accompagneranno al palazzetto.

“La nostra presidentessa Maria Zatti  spiega spiega Chiara Gechelin, psicologa e volontaria dell’associazione “Donna chiama Donna” – ringrazia Vicenza Volley per questa iniziativa, che prosegue la collaborazione tra le due realtà. Per noi è importante che le ragazze giovani e i giovani in generale portino il nostro nome. La violenza di genere è ancora un tabù, si ha paura a parlarne perché ha la caratteristica domestica, nelle relazioni intime. C’è ancora paura di denunciare e l’età si sta abbassando. In Italia diminuiscono gli omicidi ma crescono i femminicidi e aumentano nonostante si cerchi di parlarne. Il femminicidio è la continuazione di una violenza invisibile, le parole di Giulia Cecchettin le sentiamo in tutti gli episodi domestici: “poverino, ho paura, mi sento in colpa, cosa dirà la gente”. Il messaggio che vogliamo portare anche nelle scuole è riconoscere i campanelli d’allarme della relazione tossica come per esempio il possesso e la gelosia, che è la paura di perdere qualcuno. Quando una ragazza sente che il suo partner sta creando una barriera, quello è il momento in cui dovrebbe pensare forse non mi ama; non deve sentirsi in colpa di scegliere chi amare”.